Join us at UNTITLED, Miami:
December 4 - 8
Booth C25
Hours
Tuesday, December 3 VIP Preview 1pm – 8pm
Wednesday, December 4 Open to General Public 11am – 7pm
Thursday, December 5 Open to General Public 11am – 7pm
Friday, December 6 Open to General Public 11am – 7pm
Saturday, December 7 Open to General Public 11am – 7pm
Sunday, December 8 Open to General Public 11am – 5pm
Carlos Quintana inaugural exhibition at MARC STRAUS
Carlos Quintana (b.1966, Cuba), makes feverish paintings, he creates worlds onto themselves, or rather re-invents our world, but on his own terms. His inaugural exhibition at MARC STRAUS will feature ten paintings and two sculptures, one of the paintings a monumental sixteen by twelve-foot canvas.
His frantic brush strokes and vibrant, jarring color combinations present animals, humans, and hybrids between the two. Unknowable fables and narratives are evident. Ghostly figures riding horses, coy yet disturbing rabbit-headed characters beckoning, a woman in an old-world gown and parasol, twisting masses of seemingly disjointed limbs occupy his spaces. Everything is open. References to historic European painting, Latin-America and Caribbean folklore, and Asian religions can all be glimpsed.
His restless paintings show Quintana consuming this vast area of global visual information and synthesizing it. The work has echoes of Goya and El Greco, but these are more sun-drenched and equatorial. One thinks also of Gauguin, obsessed with trying to share what he has seen. Along with Adrian Ghenie, Quintana is one of the most facile figurative painters today.
Carlos Quintana was born in Havana, Cuba in 1966 and studied painting at The Academy of San Alejandro and the Institute of Design in Havana, Cuba. Quintana has had scores of one-person exhibitions. This summer his show Carlos Quintana: In Finito during the Venice Biennale filled the massive and sumptuously appointed Palazzo Loredan in Venice, just the most recent in a long CV of international recognition throughout Europe and South America. His work can be found in National Museum of Fine Arts in Havana Cuba, Museu Coleção Berardo in Lisbon, Portugal, and many prestigious private collections around the world. Quintana is represented exclusively by MARC STRAUS in New York.
For more information, please contact Emily Birzak, +1 212 510 7646 / emily@marcstraus.com.
CARLOS QUINTANA: THE DIAMOND’S SHADOW →
PAN AMERICAN ART PROJECTS 274 NE 67th St. Miami, FL 33138
September 21, 2019 5pm
We are pleased to announce our upcoming exhibition by the Cuban artist Carlos Quintana.
The selection of paintings becomes the intellectual radiography of his work. Sleep, wakefulness and hallucination represent in his poetics the Freudian searches of his referential universe: where perversion and the forbidden are exacerbated.
The show will be composed of large and medium format pieces and small portraits.
The exhibition will begin on Saturday, September 21 and will end on Saturday, November 16.
Hoping for your presence in the event,
PAAP TEAM
MARC STRAUS Announces Representation of Carlos Quintana →
We are pleased to announce our representation of Carlos Quintana. Carlos (b.1966 Cuba), who lives and works in Havana and Miami, makes feverish paintings, narratives, some with ghostly figures, others with a rabbit or horses, or a woman in an old-world gown and parasol. Everything is open to him through his restless paintings. The work has echoes of Goya and El Greco, but these are more sun-drenched and equatorial. One thinks also of Gauguin.
What is he trying to tell us? Some works feel as though they might be political, but for Carlos this isn’t intentional. It would be over-reading to suggest a dissatisfaction with Havana. Mostly he loves it though more and more he has need to travel and paint elsewhere.
There is a solitary rabbit on view currently in his major solo exhibition in Venice. A banner with the rabbit painting hangs outside the elegant 16th century palazzo near the Accademia. Inside the painting is high up in a room with polished wood floors and antique furniture. The rabbit is an observer, whimsically watching all entering. He’s a bit time-worn but has accumulated knowledge that comes with hard-won experience.
He is Carlos, perhaps, and in many ways all the works have an autobiographical quality.
Quintana has had scores of one-person exhibits but most in Havana and Miami. He had two shows at Robert Miller Gallery, NY, and several in Europe including the present one in Venice. He will have his inaugural solo exhibition with Marc Straus open on October 24, 2019. - marcstraus.com
CARLOS QUINTANA. EL MUNDO DE LA VERDAD →
Dal 26 Maggio 2019 al 16 Giugno 2019
ROMA
LUOGO: Palazzo della Cancelleria
INDIRIZZO: piazza della Cancelleria 1
ORARI: dal lunedì alla domenica dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 18:00
CURATORI: Eriberto Bettini
ENTI PROMOTORI: Con il patrocinio del Pontificium Consilium de Cultura e dell’Ambasciata della Repubblica di Cuba presso la Santa Sede
COSTO DEL BIGLIETTO: ingresso gratuito
COMUNICATO STAMPA:
Si inaugura sabato 25 maggio alle ore 17 presso il Palazzo della Cancelleria di Roma la mostra dell’artista cubano Carlos Quintana dal titolo “El mundo de la verdad” ( “Il mondo della verità” ) a cura di Eriberto Bettini, con il patrocinio del Pontificium Consilium de Cultura e dell’Ambasciata della Repubblica di Cuba presso la Santa Sede.
Attraverso una ventina di opere anche di grandi dimensioni, realizzate negli ultimi due anni, si entra nel clima di un autore che ha scelto la via di una pittura “interrogativa”, dove ciò che appare è un’immagine di ricercata e talora criptica descrizione. Egli ci invita a indagare quel mondo interiore mascherato da alcune insistite espressioni facciali prive di emozioni che emergono da tele implicitamente, volutamente incompiute talora anche dal punto di vista formale. Il suo gesto, che esibisce interessanti agganci alle culture e alle filosofie orientali, non dimentica certi rimandi all’espressionismo tedesco e a quel surrealismo di matrice tribale che appartiene alla memoria della sua terra. La “verità” va quindi ricercata e conquistata all’interno degli effigiati e specularmente all’interno di noi stessi.
La rassegna, che si concluderà il 16 giugno, è accompagnata da una pubblicazione introdotta da un testo critico di Luciano Caprile.
Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti: IN FINITO. Carlos Quintana →
Infinite nel suo carattere non restrittivo e indeterminato sono le cronache visive che Carlos Quintana propone nelle sue enormi tele. Labirinti di soggettività, spazi di confluenza di un barocco simbolico che trasformano l'universo mediato, le sue opere annunciano l'imminente impotenza del dominio gnostico per restaurare il trionfo del sensibile sul razionale.
Enigmatico e misterioso come il suo lavoro, Quintana è un nomade, un cubano errante che è riuscito a inserirsi in esperienze culturali diverse. In quel girovagare, che parte dai disagi con il suo stesso contesto, ha esplorato sia la memoria collettiva che i grandi poemi epici, come nell'esoterico e nell'onirico. Con intensità sovversiva, l'artista spoglia il circo che tutta la società comporta e si oppone a dichiarazioni univoche e schematizzazioni erigendo un repertorio iconografico che rifiuta la referenzialità.
L'artista ruota attorno a un asse extra-temporale ancorato nel silenzio, contrapposto al flusso frenetico delle immagini televisive e all'onnipresente parossismo di internet. Una visione trasversale della sua opera ci restituisce la magica visione del mondo di un intelletto originale, caotico, lirico, volubile, violento, pieno di ricorrenti ed eccessive ossessioni. Il dipinto trasmutato come l'occhio del mondo, valida alternativa alla standardizzazione soporifera, ricettacolo di una memoria enciclopedica e imprecisa.
La mostra si snoda lungo le sale di palazzo Loredan. Partendo dalla particolare connotazione del palazzo, la cui biblioteca conserva volumi di tematiche scientifiche e umanistiche, IN FINITO ibrida nozioni parallele e concomitanti per proporre una prospettiva personale e inclusiva dell'uomo contemporaneo e delle sue circostanze.
Il piano terra contiene un'installazione che sovverte la galleria di figure storiche del Palazzo, integrando nuovi soggetti e materiali all'insieme che cancellano canoni di riconoscimento prestabiliti dall'arte, dalla storia e dalla società. L'apparenza mista che ne deriva articola una logica di conoscenza senza precedenti e ludica.
L'opera ridimensiona l'atrio e orienta lo spettatore nell'itinerario che la mostra propone: una spedizione in cui verità e mito, assioma e fantasia si combinano organicamente e proiettano una rete di convergenze e decentralizzazioni. Dozzine di nuove teste concordano, episodi dell'ignoto e del probabile, del sostanziale e del poco importante. Le manovre di un artista per ristabilire il dominio di una percezione distintiva e inusuale. La materia legittimata si affianca ad altre sostanze: bronzo, argilla, elementi riciclati, ricontestualizzati, la provenienza è sfocata generando nuovi livelli di ricezione.
Tre sale al piano terra ospiteranno una raccolta di disegni e dipinti su cui l'artista interverrà dalle narrazioni quotidiane del processo lavorativo a Venezia. Il lavoro continua a "accadere" mentre la mostra è aperta al pubblico.
L'installazione sarà eseguita in-situ, utilizzando piccole sculture e materiali che l'artista ha collezionato e realizzato negli ultimi cinque anni. Le sale dei disegni e dei dipinti saranno assemblate per la mostra con una serie di pezze pre-elaborate che aumenteranno man mano che l'evento avanza e dalle relazioni dell'artista con il pubblico e il contesto.
Le sale del piano nobile contengono dipinti di grande formato realizzati appositamente per la mostra, appoggiati al pavimento, che trasfigurano il significato dei libri che rivestono le pareti e propongono uno scenario transfinito di espansione oltre le parole. Testimonianze ibride e irriverenti che collegano realtà multiple.
Colori fatti esplodere sulla tela, sovrapposizioni che si incatenano e spazzano il piano nella sua interezza, sensuali presenze affollate, inquietanti. Un dialogo rabbiosamente lucido con i classici referenti dell'ambiente veneziano: inquietante e originale allo stesso tempo. Una pittura che persiste a sconvolgere il sacro in estetica e a accludere l'energia dell'universo in una scrittura di codici sensoriali inusuali. Mille e una storia si svolgono all'unisono, da dove Quintana chiede allo spettatore di raggiungere qualche punto nascosto della sua esistenza. Quindi li rende testimoni di un'espressione oltre le parole e rivela lingue sfuggenti e polisemiche. Colpi vigorosi, impulsivi, che convergono entrambi le luci e gli inferni. Teste aspettanti, figure arroganti e ribelli, animali di natura confusa, monaci buddisti, samurai, vasi yoruba, volumi in profuso pellegrinaggio. Tutti ieratici, residenti accidentali di una zona di decompressione stazionaria che rasenta l'impostura e l'irriverenza, con cui l'artista deride il tradizionale senso dell'ordine e le vie banale. http://www.istitutoveneto.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1678